Si è formato culturalmente e musicalmente nelle città di Genova, Bologna (Università Alma Mater) e Roma (direzione d’orchestra con Franco Ferrara) perfezionandosi con Aldo Clementi e Franco Donatoni con i quali, successivamente, ha intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione che lo ha portato a dirigere molte loro opere in prima esecuzione.
Dal 1984 al 1988 ha collaborato con Luciano Berio.
Della sua opera e attività direttoriale hanno scritto personalità del mondo musicale del Novecento, tra i quali, Luciano Berio, Massimo Mila, Sandro Cappelletto, Jean-Noel von der Weid, Michelangelo Zurletti, Dino Villatico e Renzo Cresti.
(Luciano Berio RCA RL711140, 1986) “Flavio Scogna: un musicista che contribuisce responsabilmente- e quant’altri mai- al clima variegato della giovane musica italiana”
(Massimo Mila, La Stampa n 248 del 22/10/1987) sulla sua opera “Anton” ...Devo dire che quando avevo appreso che argomento dell’opera fosse la morte di Webern, m’era quasi venuto un accidente...un dramma di realismo e di suspense tali che Cavalleria rusticana al confronto fa ridere...Sotto questa trama recitata e mimata scorre una partitura del tutto autonoma, che permette di individuare in Scogna un compositore moderno assai preparato e promettente. Se la dirige lui stesso con efficacia e sicurezza.
(Sandro Cappelletto dalle note di presentazione del CD RCA CCD 3004) ...”Non dovrebbe, considerata l’origine ligure, stupire la pertinente sobrietà dei titoli scelti da Scogna per battezzare i propri lavori. Non aggettivi, né immagini, neppure metafore; una sola parola, invece, densa sempre di storia e di significati...La lettura delle partiture è avvincente: non c’è, quasi, battuta priva di segni d’espressione, immune da voluti effetti timbrici. Un vocabolario antico si coniuga ad una ricerca tutta contemporanea sulle possibilità, evidentemente non ancora del tutto esplorate, degli strumenti. Ma appaiono, frequenti, altri tuffi all’indietro: il racconto volentieri piega verso le linee del contrappunto, inteso come noto, sicuro orizzonte entro il quale condurre e rischiare le audacie dell’invenzione strumentale. Perfettamente conosciute e dosate da chi, all’attività compositiva, affianca il lavoro di direzione, con esiti rilevanti, sia per i più enigmatici tra i classici (Schubert, ad esempio), sia quando affronta partiture inedite...
Michelangelo Zurletti RCA RL 71140 1986) “...difficile trovare attrazioni altrove: il piacere di narrare sembra estinto. Pure, talvolta lo troviamo. In Scogna, per esempio. Trentenne, ligure, direttore oltre che compositore, Scogna è uno dei giovani compositori più eseguiti...I materiali qui ordinati testimoniano una tensione lavorativa e un gusto artigianale che a sua volta testimonia la natura del debito verso quel grande artigiano che è Berio, in più c’è un gusto per polifonie chiare, il canone e i giochi contrappuntistici che affondano nella storia fiamminga.
(Dino Villatico 1987 Lp Pan Prc S20-56)...” Scogna, insomma, appartiene a quel tipo di musicista che ama dire molto con poco...spesso sembra tessere fili di ragno che hanno la consistenza, però, dell’argento. Le radici culturali o le affinità possono essere cercate lontano, che so, Ockeghem o meglio, Josquin Desprez... Questa musica ossessionata dall’ordine e dalla pulizia del contrappunto è una musica che ha bisogno di quell’ordine e di quella pulizia per misurare palpiti e respiri altrimenti impronunciabili. Ad essi però affida, anche, il segreto della propria inafferrabile dolcezza.”
(Renzo Cresti)...”Musicalità e senso della forma si ritrovano anche – ovviamente – nello Scogna direttore d’orchestra, impegnato quanti altri mai a diffondere la musica italiana degli ultimi anni. L’elenco delle prime assolute è lunghissimo, a dimostrazione dell’impegno costante di Scogna nel valorizzare la musica d’oggi, un elenco diversissimo per gli stili compositivi, evidentemente Scogna è bravo non solo a padroneggiare tecnicamente partiture d’impianto differente, ma anche a entrarvi dentro emotivamente, a partecipare all’atto comunicativo. Le prime esecuzione riguardano Maestri storici quali Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Pennisi e ancora Vandor, Guarnieri, Manzoni fino a compositori di generazioni più recenti a dimostrazione che Scogna non si ferma a uno stile consolidato ma ama attraversare la musica italiana d’oggi, tanto che col suo catalogo di prime esecuzioni si potrebbe fare una storia della musica italiana dal primo Novecento a oggi!
A tale livello viene in mente solo la straordinaria figura di Boulez, ovviamente con le dovute distanze generazionali; comunque la personalità di Scogna, con la sua preparazione e il percorso fatto, si sta stagliando al di sopra del panorama nazionale e oltre, proprio in virtù di quel suo essere musicista totale, una rarità di cui si sente sempre più il bisogno nell’asfittico panorama dei “professionisti” della musica e quindi rarità/qualità assai apprezzabile.
Nel 1995 è stato chiamato a dirigere il concerto di inaugurazione del centenario del Festival Internazionale della Biennale Musica di Venezia con l’opera di Adriano Guarnieri “Quare tristis” su testo di Giovanni Raboni con la Filarmonica Toscanini.
Nel 1998, con l’opera radiofonica “L’Arpa Magica” su testo di Edoardo Sanguineti, ha rappresentato la RAI al Prix Italia.
Dal 2000 al 2005 ha affiancato Luigi Pestalozza per la realizzazione di Novecentomusica con la Fondazione Orchestra Cantelli di Milano.
Ha collaborato con i nomi più prestigiosi del teatro e cinema italiano, tra cui: Gabriele Lavia,
Oreste Lionello, Ugo Pagliai, Antonio Pierfederici, Alessandro Haber, Cosimo Cinieri,
Claudio Santamaria, Sandro Lombardi, Enzo Decaro, Franco Di Francescantonio e scrittori
quali Andrea Camilleri, Edoardo Sanguineti e Gina Lagorio.
Dal suo catalogo, ricordiamo i lavori operistici quali “Anton” (rappresentata al Teatro Massimo di Palermo nel 1987 e nel 1990 al Maggio Musicale Fiorentino con 14 recite consecutive), “La Memoria Perduta” commissionata e rappresentata nel 2002 dal Teatro dell’Opera di Roma su libretto di Gina Lagorio e la regia di Pier’Alli, “Wir bauen eine stadt” insieme a Luciano Berio (Vienna, Konzerthaus 1988), lavori teatrali per la RAI radiofonia: “Memorie” (Commissione Rai Radiotre 1997), “L’arpa magica” (opera presentata dalla RAI al Prix Italia 1998) su testo di Edoardo Sanguineti e bozzetti di Emanuele Luzzati con la voce di Oreste Lionello.
La restante parte della sua produzione musicale (solistica, da camera, sinfonica e concertistica) è stata eseguita nelle maggiori sedi, teatri, Festivals Italiani e Internazionali, tra cui, Biennale di Venezia, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival di Alicante, Teatro dell’Opera di Roma.
Parallelamente alla composizione, si è dedicato alla direzione d’orchestra sia nel repertorio tradizionale e operistico (con la riscoperta di importanti lavori del passato per i quali ha spesso realizzato proprie revisioni: Pergolesi, Boccherini, Rossini), sia nel repertorio della musica del Novecento e Contemporanea con un numero impressionante di prime esecuzioni per cui viene considerato uno dei direttori di riferimento dei maggiori compositori viventi e del Novecento storico, tra cui Satie e Rota (di cui ha inciso la prima registrazione mondiale delle opere “I due timidi” e “La Notte di un nevrastenico”). Tra le centinaia di prime esecuzioni assolute dirette (molte delle quali a lui dedicate) dei maggiori compositori del XX secolo, ricordiamo Aldo Clementi, Luciano Berio, Franco Donatoni, Cristobal Halffter, Luis De Pablo, Azio Corghi, Ennio Morricone, Mikis Theodorakis, Manuel De Sica, Francesco Pennisi, Ivan Vandor, Marco Frisina, Giacomo Manzoni, Sylvano Bussotti, e innumerevoli autori delle ultime generazioni.
Ha collaborato con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra Sinfonica della Rai, l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Spagnola RTVE, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, , Orchestra del Teatro Lirico Verdi di Trieste, Orchestra Haydn, Orchestra Giovanile Italiana, I Pomeriggi Musicali, la Filarmonica Toscanini, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestre Philharmonique de Nice, l’Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, l’Orchestra Sinfonica di Stato Ungherese, Raanana Sinfonietta di Israele, l’Orchestra Filarmonica di Kiev, Iceland Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica Italiana, unitamente a prestigiosi ensembles quali Alternance di Parigi, Ensemble Apostrophe (della Philharmonie di Nizza), Accademia Bizantina, l’Ensemble Strumentale del Teatro alla Scala, ricoprendo il ruolo di Direttore Ospite Principale presso alcune orchestre, tra cui la Iceland Symphony Orchestra, la Fondazione Cantelli, l’Orchestra Sinfonica di Bari e l’Ensemble Contemporaneo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nel 2007 per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha diretto la prima italiana dell’opera di Bussotti “Silvano, Sylvano” con la regia di Francesco Micheli, nel 2017 al Teatro Alighieri di Ravenna dirige e incide (in prima registrazione mondiale per Brilliant Classics) “La Serva Padrona” di Pergolesi nella revisione critica e ricostruzione di Francesco Degrada e, infine, nel 2019, per l’inaugurazione del Festival Pergolesi/Spontini di Jesi, la prima esecuzione mondiale di Mario Castelnuovo Tedesco “Aucassin et Nicolette.
Il suo ricco catalogo discografico comprende incisioni per BMG (RCA Red Seal), Brilliant Classics, Curci, Ricordi, Fonit Cetra, Tactus, Bongiovanni e Dynamic il cui con opere di Schnittke ha ottenuto nel 2000 il massimo punteggio (10) dalla prestigiosa rivista Répertoire.
Nel 2013 ha ricevuto all’unanimità dall’Accademia del Cinema Italiano il Premio De Sica per la Musica Classica.
E’ Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
He trained culturally and musically in the cities of Genoa (Conservatorio N. Paganini), Bologna (Alma Mater University) and Rome (conducting with Franco Ferrara), perfecting himself with Aldo Clementi and Franco Donatoni, with whom he subsequently embarked on a fruitful collaboration that led him to conduct many of their works in first performances.
From 1984 to 1988, he collaborated with Luciano Berio.
Personalities from the 20th century musical world have written about his work and conducting activities, including Luciano Berio, Massimo Mila, Sandro Cappelletto, Jean-Noel von der Weid, Michelangelo Zurletti, Dino Villatico and Renzo Cresti.
(Luciano Berio RCA RL711140, 1986) "Flavio Scogna: a musician who contributes responsibly - and as much as ever - to the varied climate of young Italian music".
(Massimo Mila, La Stampa no. 248 of 22/10/1987) on his opera "Anton" ...I must say that when I learned that the subject of the opera was Webern's death, I almost had an accident...a drama of such realism and suspense that Cavalleria rusticana is laughable in comparison...Under this recited and mimed plot runs a completely autonomous score, which allows us to identify Scogna as a very well-prepared and promising modern composer. He conducts it himself with effectiveness and confidence.
(Sandro Cappelletto from the presentation notes of the CD RCA CCD 3004) ... "Considering his Ligurian origins, the pertinent sobriety of the titles chosen by Scogna to baptize his works should come as no surprise. No adjectives, no images, not even metaphors; just a single word, instead, always dense with history and meaning... The reading of the scores is enthralling: there is almost no bar devoid of signs of expression, immune to deliberate timbral effects. An ancient vocabulary is combined with an entirely contemporary research into the possibilities, evidently not yet fully explored, of the instruments. But there appear, frequently, other dips backwards: the tale willingly bends towards the lines of counterpoint, understood as a well-known, secure horizon within which to lead and risk the daring of instrumental invention. Perfectly known and dosed by one who, in addition to composing, also works as a conductor, with remarkable results, both for the most enigmatic of the classics (Schubert, for example), and when dealing with new scores...
Michelangelo Zurletti RCA RL 71140 1986) "...difficult to find attractions elsewhere: the pleasure of narrating seems extinct. Still, we sometimes find it. In Scogna, for example. Thirty years old, a Ligurian, conductor as well as composer, Scogna is one of the most performed young composers...The materials arranged here testify to a working tension and a taste for craftsmanship that in turn testifies to the nature of the debt to that great craftsman that is Berio, plus there is a taste for clear polyphonies, the canon and contrapuntal games that are rooted in Flemish history.
(Dino Villatico 1987 Lp Pan Prc S20-56)..." Scogna, in short, belongs to that type of musician who likes to say a lot with a little...he often seems to weave spidery threads that have the consistency, however, of silver. Cultural roots or affinities can be sought far away, I don't know, Ockeghem or better, Josquin Desprez... This music obsessed with order and clean counterpoint is a music that needs that order and cleanliness to measure otherwise unutterable throbs and breaths. To them, however, it also entrusts the secret of its own elusive sweetness."
(Renzo Cresti)... "Musicality and a sense of form are also - obviously - to be found in the conductor Scogna, as committed as ever to spreading the Italian music of recent years. The list of world premieres is very long, demonstrating Scogna's constant commitment to enhancing today's music, a list that is very diverse in terms of compositional styles; evidently Scogna is good not only at technically mastering scores with different layouts, but also at entering into them emotionally, participating in the act of communication. The first performances concern historical maestros such as Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Pennisi and even Vandor, Guarnieri, Manzoni up to composers of more recent generations, demonstrating that Scogna does not stop at a consolidated style but loves to traverse today's Italian music, so much so that with his catalogue of first performances one could make a history of Italian music from the early 20th century to today!
At this level, only the extraordinary figure of Boulez comes to mind, obviously with due generational distances; however, Scogna's personality, with his preparation and the path he has taken, stands out above the national panorama and beyond, precisely by virtue of his being a total musician, a rarity that is increasingly needed in the asphyxiated panorama of music 'professionals' and therefore a highly appreciable rarity/quality.
In 1995, he was called upon to conduct the opening concert of the centenary of the International Festival of Biennial Music in Venice with Adriano Guarnieri's opera "Quare tristis" on a text by Giovanni Raboni with the Filarmonica Toscanini.
In 1998, with the radio opera "L'Arpa Magica" on a text by Edoardo Sanguineti, he represented RAI at the Prix Italia.
From 2000 to 2005, he worked alongside Luigi Pestalozza on Novecentomusica with the Fondazione Orchestra Cantelli in Milan.
He has collaborated with the most prestigious names in Italian theatre and cinema, including: Gabriele Lavia,
Oreste Lionello, Ugo Pagliai, Antonio Pierfederici, Alessandro Haber, Cosimo Cinieri,
Claudio Santamaria, Sandro Lombardi, Enzo Decaro, Franco Di Francescantonio and writers
such as Andrea Camilleri, Edoardo Sanguineti and Gina Lagorio.
From his catalogue, we recall operatic works such as "Anton" (performed at the Teatro Massimo in Palermo in 1987 and in 1990 at the Maggio Musicale Fiorentino with 14 consecutive performances), "La Memoria Perduta" commissioned and performed in 2002 by the Teatro dell'Opera in Rome with a libretto by Gina Lagorio and the direction of Pier'Alli, "Wir bauen eine stadt" together with Luciano Berio (Vienna, Konzerthaus 1988), theatrical works for RAI radio: "Memorie" (RAI Radiotre Commission 1997), "L'arpa magica" (opera presented by RAI at the Prix Italia 1998) on a text by Edoardo Sanguineti and sketches by Emanuele Luzzati with the voice of Oreste Lionello.
The remainder of his musical production (solo, chamber, symphonic and concert) has been performed in major venues, theatres, Italian and International Festivals, including, Biennale di Venezia, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Festival di Alicante, Teatro dell'Opera di Roma.
Parallel to composition, he has devoted himself to conducting in both the traditional and operatic repertoire (with the rediscovery of important works from the past for which he has often made his own revisions: Pergolesi, Boccherini, Rossini), as well as in the repertoire of twentieth-century and contemporary music with an impressive number of first performances for which he is considered one of the reference conductors of the major living and historical twentieth-century composers, including Satie and Rota (whose works "I due timidi" and "La Notte di un nevrastenico" he recorded the world premiere of). Among the hundreds of conducted world premieres (many of which were dedicated to him) of the greatest composers of the 20th century are Aldo Clementi, Luciano Berio, Franco Donatoni, Cristobal Halffter, Luis De Pablo, Azio Corghi, Ennio Morricone, Mikis Theodorakis, Manuel De Sica, Francesco Pennisi, Ivan Vandor, Marco Frisina, Giacomo Manzoni, Sylvano Bussotti, and countless composers of the latest generations.
He has collaborated with the Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, the Orchestra Sinfonica della Rai, the Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Spagnola RTVE, the Orchestra dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia, , Orchestra del Teatro Lirico Verdi di Trieste, Orchestra Haydn, Orchestra Giovanile Italiana, I Pomeriggi Musicali, Filarmonica Toscanini, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestre Philharmonique de Nice, Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, Hungarian State Symphony Orchestra, Raanana Sinfonietta of Israel, Kiev Philharmonic Orchestra, Iceland Symphony Orchestra, Orchestra Filarmonica Italiana, together with prestigious ensembles such as Alternance in Paris, Ensemble Apostrophe (of the Philharmonie in Nice), Accademia Bizantina, the Instrumental Ensemble of the Teatro alla Scala, and as Principal Guest Conductor with several orchestras, including the Iceland Symphony Orchestra, the Fondazione Cantelli, the Orchestra Sinfonica di Bari and the Ensemble Contemporaneo of the Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
In 2007 for the Accademia Nazionale di Santa Cecilia he conducted the Italian premiere of Bussotti's opera 'Silvano, Sylvano' directed by Francesco Micheli, in 2017 at the Teatro Alighieri in Ravenna he conducted and recorded (in a world premiere recording for Brilliant Classics) Pergolesi's "La Serva Padrona" in the critical revision and reconstruction by Francesco Degrada and, finally, in 2019, for the inauguration of the Pergolesi/Spontini Festival in Jesi, the world premiere of Mario Castelnuovo Tedesco's "Aucassin et Nicolette.
His rich discography includes recordings for BMG (RCA Red Seal), Brilliant Classics, Curci, Ricordi, Fonit Cetra, Tactus, Bongiovanni and Dynamic, whose works by Schnittke received the highest rating (10) from the prestigious magazine Répertoire in 2000.
In 2013 he was unanimously awarded the De Sica Prize for Classical Music by the Accademia del Cinema Italiano.
He is a Knight Order of Merit of the Italian Republic.
Seine kulturelle und musikalische Ausbildung erhielt er in Genua (Conservatorio N. Paganini), Bologna (Universität Alma Mater) und Rom (Dirigieren bei Franco Ferrara), wo er sich bei Aldo Clementi und Franco Donatoni vervollkommnete, mit denen ihn eine fruchtbare Zusammenarbeit verband, die dazu führte, dass er viele ihrer Werke in Uraufführungen dirigierte.
Von 1984 bis 1988 arbeitete er mit Luciano Berio zusammen.
Persönlichkeiten aus der Musikwelt des 20. Jahrhunderts haben über sein Werk und seine Dirigententätigkeit geschrieben, darunter Luciano Berio, Massimo Mila, Sandro Cappelletto, Jean-Noel von der Weid, Michelangelo Zurletti, Dino Villatico und Renzo Cresti.
(Luciano Berio RCA RL711140, 1986) "Flavio Scogna: ein Musiker, der verantwortungsvoll - und so viel wie immer - zum vielfältigen Klima der jungen italienischen Musik beiträgt".
(Massimo Mila, La Stampa Nr. 248 vom 22.10.1987) über seine Oper "Anton" ...Ich muss sagen, dass ich fast einen Unfall hatte, als ich erfuhr, dass das Thema der Oper der Tod von Webern war...ein Drama von solchem Realismus und solcher Spannung, dass Cavalleria rusticana im Vergleich dazu lächerlich ist...Unter dieser rezitierten und gemimten Handlung läuft eine völlig autonome Partitur, die uns erlaubt, Scogna als einen sehr gut vorbereiteten und vielversprechenden modernen Komponisten zu identifizieren. Er dirigiert es selbst mit Wirksamkeit und Zuversicht.
(Sandro Cappelletto aus den Präsentationsnotizen der CD RCA CCD 3004) ... "In Anbetracht seiner ligurischen Herkunft sollte die sachdienliche Nüchternheit der Titel, die Scogna wählt, um seine Werke zu taufen, keine Überraschung sein. Keine Adjektive, keine Bilder, nicht einmal Metaphern; stattdessen nur ein einziges Wort, immer dicht mit Geschichte und Bedeutung... Die Lektüre der Partituren ist fesselnd: Es gibt fast keinen Takt ohne Ausdruckszeichen, immun gegen bewusste klangliche Effekte. Ein altertümliches Vokabular verbindet sich mit einer ganz und gar zeitgenössischen Erforschung der offensichtlich noch nicht voll erforschten Möglichkeiten der Instrumente. Aber es gibt auch immer wieder Rückschritte: Die Geschichte beugt sich bereitwillig den Linien des Kontrapunkts, der als bekannter, sicherer Horizont verstanden wird, innerhalb dessen man sich bewegen und das Wagnis der instrumentalen Erfindung eingehen kann. Perfekt bekannt und dosiert von einem, der nicht nur komponiert, sondern auch als Dirigent arbeitet, mit bemerkenswerten Ergebnissen, sowohl bei den rätselhaftesten Klassikern (z.B. Schubert), als auch bei neuen Partituren...
Michelangelo Zurletti RCA RL 71140 1986) "...es ist schwierig, anderswo Attraktionen zu finden: die Freude am Erzählen scheint ausgestorben zu sein. Dennoch finden wir sie manchmal. Bei Scogna, zum Beispiel. Dreißig Jahre alt, Ligurer, Dirigent und Komponist, ist Scogna einer der meistgespielten jungen Komponisten... Das hier arrangierte Material zeugt von einer Arbeitsspannung und einer Vorliebe für das Handwerkliche, die wiederum von der Art der Schuld gegenüber dem großen Handwerker Berio zeugt, dazu kommt eine Vorliebe für klare Polyphonien, den Kanon und kontrapunktische Spiele, die in der flämischen Geschichte wurzeln.
(Dino Villatico 1987 Lp Pan Prc S20-56)..." Scogna gehört, kurz gesagt, zu jener Art von Musikern, die gerne mit wenig viel sagen...er scheint oft spinnenartige Fäden zu weben, die jedoch die Konsistenz von Silber haben. Kulturelle Wurzeln oder Affinitäten kann man weit weg suchen, ich weiß nicht, Ockeghem oder besser Josquin Desprez... Diese Musik, die von Ordnung und sauberem Kontrapunkt besessen ist, ist eine Musik, die diese Ordnung und Sauberkeit braucht, um das sonst unsagbare Pochen und Atmen zu messen. Sie vertraut ihnen aber auch das Geheimnis ihrer eigenen schwer fassbaren Süße an."
(Renzo Cresti)... "Musikalität und Formbewusstsein sind auch bei dem Dirigenten Scogna zu finden, der sich wie immer für die Verbreitung der italienischen Musik der letzten Jahre einsetzt. Die Liste der Uraufführungen ist sehr lang und zeugt von Scognas ständigem Engagement für die Aufwertung der Musik von heute, die in Bezug auf die Kompositionsstile sehr vielfältig ist; offensichtlich ist Scogna nicht nur in der Lage, Partituren mit unterschiedlichem Layout technisch zu beherrschen, sondern sich auch emotional auf sie einzulassen und am Akt der Kommunikation teilzunehmen. Die Uraufführungen betreffen historische Maestros wie Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Pennisi und sogar Vandor, Guarnieri, Manzoni bis hin zu Komponisten der jüngeren Generationen, was zeigt, dass Scogna nicht bei einem gefestigten Stil stehen bleibt, sondern es liebt, die heutige italienische Musik zu durchqueren, so sehr, dass man mit seinem Katalog von Uraufführungen eine Geschichte der italienischen Musik vom frühen 20. Jahrhundert bis heute erstellen könnte!
Auf dieser Ebene kommt einem nur die außergewöhnliche Figur von Boulez in den Sinn, natürlich mit gebührendem Generationenabstand; aber die Persönlichkeit von Scogna mit seiner Vorbereitung und dem Weg, den er eingeschlagen hat, ragt aus dem nationalen Panorama und darüber hinaus heraus, gerade weil er ein kompletter Musiker ist, eine Seltenheit, die im erstickten Panorama der Musik-"Profis" immer mehr gebraucht wird und daher eine sehr schätzenswerte Seltenheit/Qualität ist.
1995 dirigierte er das Eröffnungskonzert zum hundertjährigen Bestehen der Internationalen Musikbiennale in Venedig mit der Oper "Quare tristis" von Adriano Guarnieri nach einem Text von Giovanni Raboni mit der Filarmonica Toscanini.
Mit der Radiooper "L'Arpa Magica" auf einen Text von Edoardo Sanguineti vertrat er 1998 die RAI beim Prix Italia.
Von 2000 bis 2005 arbeitete er mit Luigi Pestalozza an Novecentomusica mit dem Fondazione Orchestra Cantelli in Mailand.
Er hat mit den renommiertesten Namen des italienischen Theaters und Kinos zusammengearbeitet, darunter: Gabriele Lavia,
Oreste Lionello, Ugo Pagliai, Antonio Pierfederici, Alessandro Haber, Cosimo Cinieri,
Claudio Santamaria, Sandro Lombardi, Enzo Decaro, Franco Di Francescantonio und Schriftsteller
wie Andrea Camilleri, Edoardo Sanguineti und Gina Lagorio.
Sein Werkkatalog umfasst Opern wie "Anton" (1987 am Teatro Massimo in Palermo und 1990 am Maggio Musicale Fiorentino mit 14 aufeinanderfolgenden Aufführungen aufgeführt), "La Memoria Perduta", das 2002 vom Teatro dell'Opera in Rom in Auftrag gegeben und aufgeführt wurde, mit einem Libretto von Gina Lagorio und unter der Regie von Pier'Alli, "Wir bauen eine stadt" zusammen mit Luciano Berio (Wien, Konzerthaus 1988), Theaterstücke für das RAI Radio: "Memorie" (RAI Radiotre Commission 1997), "L'arpa magica" (von der RAI beim Prix Italia 1998 präsentierte Oper) nach einem Text von Edoardo Sanguineti und Skizzen von Emanuele Luzzati mit der Stimme von Oreste Lionello.
Sein übriges musikalisches Schaffen (solistisch, kammermusikalisch, symphonisch und konzertant) wurde in großen Konzertsälen, Theatern, italienischen und internationalen Festivals aufgeführt, darunter die Biennale di Venezia, die Accademia Nazionale di Santa Cecilia, der Maggio Musicale Fiorentino, das Festival dei Due Mondi di Spoleto, das Festival di Alicante und das Teatro dell'Opera di Roma.
Parallel zur Komposition widmet er sich dem Dirigieren sowohl des traditionellen als auch des Opernrepertoires (mit der Wiederentdeckung wichtiger Werke der Vergangenheit, die er oft selbst überarbeitet hat): Pergolesi, Boccherini, Rossini), als auch dem Repertoire der Musik des 20. Jahrhunderts und der zeitgenössischen Musik mit einer beeindruckenden Anzahl von Uraufführungen, für die er als einer der Referenzdirigenten der wichtigsten lebenden und historischen Komponisten des 20. Jahrhunderts gilt, darunter Satie und Rota (dessen Werke "I due timidi" und "La Notte di un nevrastenico" er uraufgeführt hat). Zu den Hunderten von dirigierten Uraufführungen (von denen viele ihm gewidmet waren) der größten Komponisten des 20. Jahrhunderts gehören Aldo Clementi, Luciano Berio, Franco Donatoni, Cristobal Halffter, Luis De Pablo, Azio Corghi, Ennio Morricone, Mikis Theodorakis, Manuel De Sica, Francesco Pennisi, Ivan Vandor, Marco Frisina, Giacomo Manzoni, Sylvano Bussotti und unzählige Komponisten der neuesten Generationen.
Er hat mit dem Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, dem Orchestra Sinfonica della Rai, dem Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Spagnola RTVE, dem Orchestra dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia, dem Orchestra del Teatro Lirico Verdi di Trieste, dem Orchestra Haydn, dem Orchestra Giovanile Italiana, I Pomeriggi Musicali, der Filarmonica Toscanini, dem Orchestra Sinfonica Siciliana, dem Orchestre Philharmonique de Nice, dem Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, dem Ungarischen Staatlichen Symphonieorchester, der Raanana Sinfonietta of Israel, dem Kiev Philharmonic Orchestra, dem Iceland Symphony Orchestra und dem Orchestra Filarmonica Italiana, zusammen mit renommierten Ensembles wie Alternance in Paris, dem Ensemble Apostrophe (der Philharmonie in Nizza), der Accademia Bizantina, dem Instrumentalensemble des Teatro alla Scala und als Erster Gastdirigent mit mehreren Orchestern, darunter dem Iceland Symphony Orchestra, der Fondazione Cantelli, dem Orchestra Sinfonica di Bari und dem Ensemble Contemporaneo der Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Im Jahr 2007 dirigierte er für die Accademia Nazionale di Santa Cecilia die italienische Erstaufführung von Bussottis Oper "Silvano, Sylvano" unter der Regie von Francesco Micheli, 2017 dirigierte und spielte er am Teatro Alighieri in Ravenna (in einer Weltersteinspielung für Brilliant Classics) Pergolesis "La Serva Padrona" in der kritischen Überarbeitung und Rekonstruktion von Francesco Degrada ein und schließlich 2019, zur Eröffnung des Pergolesi/Spontini Festivals in Jesi, die Weltpremiere von Mario Castelnuovo Tedescos "Aucassin et Nicolette".
Seine umfangreiche Diskografie umfasst Aufnahmen für BMG (RCA Red Seal), Brilliant Classics, Curci, Ricordi, Fonit Cetra, Tactus, Bongiovanni und Dynamic, dessen Werke von Schnittke im Jahr 2000 von der renommierten Zeitschrift Répertoire mit der Höchstnote 10 bewertet wurden.
Im Jahr 2013 wurde er von der Accademia del Cinema Italiano einstimmig mit dem De-Sica-Preis für klassische Musik ausgezeichnet.
Er ist Ritter des Verdienstordens der Italienischen Republik.
Il s'est formé culturellement et musicalement dans les villes de Gênes (Conservatorio N. Paganini), Bologne (Université Alma Mater) et Rome (direction d'orchestre avec Franco Ferrara), se perfectionnant auprès d'Aldo Clementi et de Franco Donatoni, avec lesquels il a ensuite entamé une collaboration fructueuse qui l'a amené à diriger plusieurs de leurs œuvres en première audition.
De 1984 à 1988, il collabore avec Luciano Berio.
Des personnalités du monde musical du XXe siècle ont écrit sur son travail et ses activités de chef d'orchestre, notamment Luciano Berio, Massimo Mila, Sandro Cappelletto, Jean-Noël von der Weid, Michelangelo Zurletti, Dino Villatico et Renzo Cresti.
(Luciano Berio RCA RL711140, 1986) "Flavio Scogna : un musicien qui contribue de manière responsable - et plus que jamais - au climat varié de la jeune musique italienne".
(Massimo Mila, La Stampa n° 248 du 22/10/1987) sur son opéra "Anton" ...Je dois dire que lorsque j'ai appris que le sujet de l'opéra était la mort de Webern, j'ai failli avoir un accident...un drame d'un tel réalisme et d'un tel suspense que Cavalleria rusticana est risible en comparaison...Sous cette intrigue récitée et mimée court une partition complètement autonome, qui nous permet d'identifier Scogna comme un compositeur moderne très bien préparé et très prometteur. Il le dirige lui-même avec efficacité et confiance.
(Sandro Cappelletto, extrait des notes de présentation du CD RCA CCD 3004) ... "Compte tenu de ses origines ligures, la pertinente sobriété des titres choisis par Scogna pour baptiser ses œuvres ne devrait pas surprendre. Pas d'adjectifs, pas d'images, pas même de métaphores, mais un seul mot, toujours chargé d'histoire et de sens... La lecture des partitions est passionnante : il n'y a presque pas de mesure dépourvue de signes d'expression, à l'abri d'effets timbriques délibérés. Un vocabulaire ancien s'allie à une recherche toute contemporaine sur les possibilités, manifestement encore peu explorées, des instruments. Mais d'autres retours en arrière apparaissent fréquemment : le récit s'incline volontiers vers les lignes du contrepoint, compris comme un horizon connu et sûr à l'intérieur duquel conduire et risquer les audaces de l'invention instrumentale. Parfaitement connu et dosé par celui qui, en plus de la composition, travaille comme chef d'orchestre, avec des résultats remarquables, tant pour les classiques les plus énigmatiques (Schubert, par exemple), que pour les partitions nouvelles...
Michelangelo Zurletti RCA RL 71140 1986) "...difficile de trouver des attraits ailleurs : le plaisir de raconter semble éteint. Pourtant, on le trouve parfois. A Scogna, par exemple. Trente ans, Ligure, chef d'orchestre et compositeur, Scogna est l'un des jeunes compositeurs les plus joués... Les matériaux disposés ici témoignent d'une tension de travail et d'un goût pour l'artisanat qui, à son tour, témoigne de la nature de la dette envers ce grand artisan qu'est Berio, ainsi que d'un goût pour les polyphonies claires, le canon et les jeux contrapuntiques qui s'enracinent dans l'histoire flamande.
(Dino Villatico 1987 Lp Pan Prc S20-56)..." Scogna, en somme, appartient à ce type de musicien qui aime dire beaucoup avec peu... il semble souvent tisser des fils arachnéens qui ont cependant la consistance de l'argent. Les racines ou affinités culturelles sont à chercher très loin, je ne sais pas, Ockeghem ou mieux, Josquin Desprez... Cette musique obsédée par l'ordre et le contrepoint propre est une musique qui a besoin de cet ordre et de cette propreté pour mesurer des palpitations et des respirations autrement inexprimables. Mais c'est aussi à eux qu'elle confie le secret de sa propre douceur insaisissable".
(Renzo Cresti)... "La musicalité et le sens de la forme se retrouvent aussi - évidemment - chez le chef d'orchestre Scogna, toujours aussi engagé dans la diffusion de la musique italienne de ces dernières années. La liste des premières mondiales est très longue, démontrant l'engagement constant de Scogna à valoriser la musique d'aujourd'hui, une liste très diversifiée en termes de styles de composition ; de toute évidence, Scogna est doué non seulement pour maîtriser techniquement des partitions aux dispositions différentes, mais aussi pour y entrer émotionnellement, en participant à l'acte de communication. Les premières interprétations concernent des maîtres historiques tels que Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Pennisi et même Vandor, Guarnieri, Manzoni jusqu'à des compositeurs de générations plus récentes, démontrant que Scogna ne s'arrête pas à un style consolidé mais aime parcourir la musique italienne d'aujourd'hui, à tel point qu'avec son catalogue de premières interprétations, on pourrait faire une histoire de la musique italienne du début du 20e siècle à aujourd'hui !
À ce niveau, seule la figure extraordinaire de Boulez vient à l'esprit, évidemment avec les distances générationnelles qui s'imposent ; cependant, la personnalité de Scogna, avec sa préparation et le chemin qu'il a parcouru, se détache du panorama national et au-delà, précisément en vertu du fait qu'il est un musicien total, une rareté qui est de plus en plus nécessaire dans le panorama asphyxié des "professionnels" de la musique et donc une rareté/qualité très appréciable.
En 1995, il a été appelé à diriger le concert d'ouverture du centenaire du Festival international de musique biennale de Venise avec l'opéra "Quare tristis" d'Adriano Guarnieri sur un texte de Giovanni Raboni avec la Filarmonica Toscanini.
En 1998, avec l'opéra radiophonique "L'Arpa Magica" sur un texte d'Edoardo Sanguineti, il représente la RAI au Prix Italia.
De 2000 à 2005, il travaille aux côtés de Luigi Pestalozza sur Novecentomusica avec la Fondazione Orchestra Cantelli à Milan.
Il a collaboré avec les noms les plus prestigieux du théâtre et du cinéma italiens, parmi lesquels : Gabriele Lavia,
Oreste Lionello, Ugo Pagliai, Antonio Pierfederici, Alessandro Haber, Cosimo Cinieri,
Claudio Santamaria, Sandro Lombardi, Enzo Decaro, Franco Di Francescantonio et des écrivains tels que
Andrea Camilleri, Edoardo Sanguineti et Gina Lagorio.
Son catalogue comprend des œuvres lyriques telles que "Anton" (représentée au Teatro Massimo de Palerme en 1987 et en 1990 au Maggio Musicale Fiorentino avec 14 représentations consécutives), "La Memoria Perduta" commandée et représentée en 2002 par le Teatro dell'Opera de Rome sur un livret de Gina Lagorio et dirigée par Pier'Alli, "Wir bauen eine stadt" en collaboration avec Luciano Berio (Vienne, Konzerthaus 1988), des œuvres théâtrales pour la radio de la RAI : "Memorie" (Commission RAI Radiotre 1997), "L'arpa magica" (opéra présenté par la RAI au Prix Italia 1998) sur un texte d'Edoardo Sanguineti et des esquisses d'Emanuele Luzzati avec la voix d'Oreste Lionello.
Le reste de sa production musicale (solo, musique de chambre, symphonie et concert) a été présenté dans les plus grandes salles, théâtres et festivals italiens et internationaux, notamment la Biennale de Venise, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, le Maggio Musicale Fiorentino, le Festival dei Due Mondi di Spoleto, le Festival d'Alicante et le Teatro dell'Opera di Roma.
Parallèlement à la composition, il s'est consacré à la direction d'orchestre, tant dans le répertoire traditionnel que dans celui de l'opéra (avec la redécouverte d'œuvres importantes du passé pour lesquelles il a souvent apporté ses propres révisions) : Pergolesi, Boccherini, Rossini), ainsi que dans le répertoire de la musique du XXe siècle et de la musique contemporaine, avec un nombre impressionnant de premières exécutions pour lesquelles il est considéré comme l'un des chefs d'orchestre de référence des principaux compositeurs vivants et historiques du XXe siècle, y compris Satie et Rota (dont il a enregistré la première mondiale des œuvres "I due timidi" et "La Notte di un nevrastenico"). Parmi les centaines de premières mondiales dirigées (dont beaucoup lui ont été dédiées) des plus grands compositeurs du XXe siècle figurent Aldo Clementi, Luciano Berio, Franco Donatoni, Cristobal Halffter, Luis De Pablo, Azio Corghi, Ennio Morricone, Mikis Theodorakis, Manuel De Sica, Francesco Pennisi, Ivan Vandor, Marco Frisina, Giacomo Manzoni, Sylvano Bussotti, et d'innombrables compositeurs des générations les plus récentes.
Il a collaboré avec l'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, l'Orchestra Sinfonica della Rai, l'Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione Spagnola RTVE, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di S. Cecilia, l'Orchestra del Teatro Lirico Verdi di Trieste, l'Orchestra Haydn, l'Orchestra Giovanile Italiana, I Pomeriggi Musicali, Filarmonica Toscanini, l'Orchestra Sinfonica Siciliana, l'Orchestre Philharmonique de Nice, l'Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy, le Hungarian State Symphony Orchestra, le Raanana Sinfonietta d'Israël, l'Orchestre Philharmonique de Kiev, l'Iceland Symphony Orchestra, l'Orchestra Filarmonica Italiana, avec des ensembles prestigieux tels que Alternance à Paris, l'Ensemble Apostrophe (de la Philharmonie de Nice), l'Accademia Bizantina, l'Ensemble instrumental du Teatro alla Scala, et en tant que premier chef invité avec plusieurs orchestres, dont l'Iceland Symphony Orchestra, la Fondazione Cantelli, l'Orchestra Sinfonica di Bari et l'Ensemble Contemporaneo de l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
En 2007, il a dirigé pour l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia la première italienne de l'opéra de Bussotti "Silvano, Sylvano" dans une mise en scène de Francesco Micheli, en 2017, au Teatro Alighieri de Ravenne, il a dirigé et enregistré (en première mondiale pour Brilliant Classics) "La Serva Padrona" de Pergolesi dans la révision critique et la reconstruction de Francesco Degrada et, enfin, en 2019, pour l'inauguration du Festival Pergolesi/Spontini à Jesi, la première mondiale de "Aucassin et Nicolette" de Mario Castelnuovo Tedesco.
Sa riche discographie comprend des enregistrements pour BMG (RCA Red Seal), Brilliant Classics, Curci, Ricordi, Fonit Cetra, Tactus, Bongiovanni et Dynamic, dont les œuvres de Schnittke ont reçu la meilleure note (10) de la prestigieuse revue Répertoire en 2000.
En 2013, l'Accademia del Cinema Italiano lui a décerné à l'unanimité le prix De Sica pour la musique classique.
Il est Chevalier de l'Ordre du Mérite de la République italienne.