I dolori del virtuale Webern
"Un dramma di realismo e suspence tali che Cavalleria Rusticana al confronto fa ridere..una partitura che permette di individuare in Scogna un compositore moderno e assai preparato, uno del più alti tra le ultime generazioni...la dirige lui stesso con grande efficacia e sicurezza".
Opera composers. By Della Couling
La Memoria Perduta
(...) ma appunto cominciando dalla musica, dalla musica di Scogna, per la quale Scogna parla significativamente - mi cito dal programma di sala - di "sua artigianalità, cioè di esercizio proprio, cioè fuori da quello conformistico e anonimo della normalizzazione musicale oggi neoliberisticamente promossa e imposta, della sua tecnica compositiva 'mista": così riferendosi al suo poliforme comporre trasversale al molteplice musicale che oggi è la questione della vera comunicazione musicale fra passato e futuro della musica...
La memoria perduta
(...) La musica di Scogna accompagna gli avvenimenti del primo atto con un flusso continuo, denso, opprimente, mentre si alleggerisce nel secondo liberando momenti più lirici e avvolgenti, spesso bellissimi...
...Come fa benissimo Scogna, con un linguaggio denso ma sempre comunicativo. Oppure si aprono a espressioni volte verso la retorica, e anche qui la musica, dritta per la sua strada, non le recepisce. Eccellente l’esecuzione diretta da Scogna con le masse encomiabili dell’Opera e solisti interessanti (...)
...Che bella sorpresa, che soddisfazione e, ancora meglio, che sollievo quando un’opera contemporanea si rivela all’altezza dei tempi e raccoglie la sfida, che sembrava perduta da tempo, di pronunciare nuovamente una parola precisa sul presente: per quanto doloroso e offensivo si mostri tale presente, o proprio perché i dolori e le offese hanno oggi più che mai bisogno di essere nominati...
L'Opera ritrova La Memoria Perduta
...Questa musica ha soprattutto una sua forza teatrale (e anche una sua tensione morale) che rende "La memoria perduta" diversa da altre opere contemporanee che non lasciano traccia nella memoria dell'ascoltatore. Dopo aver tardato tanto a portarla in scena, l'Opera ha però presentato nel migliore dei modi "La memoria perduta", affidandola alla competente bacchetta di Scogna stesso, che ha ottenuto una risposta adeguata sia dai complessi corali e orchestrali dell'Opera che dai solisti (notare che Luca Canonici, Mina Tasca, Claudia Nicole Bandera, Carlo Cigni, Giuliano Di Filippo e Antonio Pannunzio, cioè tutti tranne Roberto Abbondanza, non sono specialisti della musica contemporanea, ma si sono comunque impegnati con grande partecipazione e con risultati assolutamente apprezzabili). Determinante l'apporto della messa in scena di Pier'Alli, che, trasfigurando o anche ignorando totalmente le minuziose didascalie sceniche del libretto, non si fa ingabbiare da esigenze descrittive o narrative di tipo realistico e crea immagini sospese e oniriche, utilizzando magie luminose e immagini immobili o in lentissimo movimento proiettate sui tre grandi schermi che delimitano il palcoscenico quasi totalmente vuoto...
Scogna ritrova a Roma la sua «memoria perduta». ed è trionfo!
...Scogna ha composto il suo capolavoro. La ricca esperienza accumulata dagli incontri della sua creatività con Aldo Cle- menti, Franco Donatoni e Luciano Berio è ora aperta a personalissimi slanci orchestrali e vocali, degni di rimanere nel ricordo. E contribuiscono a tanto l’orchestra, il coro, i mimi, le danzatrici, e i cantanti anche ottimi attori quali Luca Canonici (Uri), Claudia Nicole Bandera (Alina, sorella di Vera), Roberto Abbondanza (Operatore televisivo e Religioso), Carlo Cigni (capo della Polizia), Giuliani Di Filippo (Generale). Tantissimi gli applausi all’autore, agli interpreti e a tutti gli artefici dello spettacolo...
La memoria perduta di Flavio Emilio Scogna
(...) Dunque un sapere di solidissimo dominio della materia da parte di Scogna, virato tuttavia non verso il recupero sovrastorico di un passato indeterminato e devitalizzato, bensì, come detto, spinto a divenire quel “futuro che nasce qui” consapevole che “nulla qui è nuovo”. Verrebbe da riferirsi, se le distanze estetiche e cronologiche lo consentissero – ma il confronto non sembra poi così impraticabile – alle esperienze di inizio Novecento, e alle inconciliabili manifestazioni, per esempio in Stravinskij e Busoni, di un approccio al passato: che diviene Neoclassicismo appunto destoricizzato nel russo (...)
...Dunque un sapere di solidissimo dominio della materia da parte di Scogna, virato tuttavia non verso il recupero sovrastorico di un passato indeterminato e devitalizzato, bensì, come detto, spinto a divenire quel “futuro che nasce qui” consapevole che “nulla qui è nuovo”. Verrebbe da riferirsi, se le distanze estetiche e cronologiche lo consentissero – ma il confronto non sembra poi così impraticabile – alle esperienze di inizio Novecento, e alle inconciliabili manifestazioni, per esempio in Stravinskij e Busoni, di un approccio al passato: che diviene Neoclassicismo appunto destoricizzato nel russo...
estratto dal libretto di sala del Teatro dell'Opera di Roma
...Ha un senso preciso per conoscere Scogna compositore, dire che come direttore d’orchestra -affianca da tempo le due attività -, dedica particolare attenzione alla musica del Novecento fino a quella di oggi (della quale ha diretto in questi anni quasi duecento prime assolute), ma mentre nella musica storica di un Haydn come di un Wagner, di Mozart, come di Mahler, si muove fuori o anzi contro ogni abitudine esecutiva, ricercando e trovandovi, con la capacità critica di chi è parte dela vera cultura alternativa, non solo musicale, del nostro tempo, i caratteri linguistici finora inediti che la fanno significare in maniera nuova, del tutto attuale. Ma questo appunto per capire lo Scogna compositore, o quello che da gli anni Ottanta della svolta compositiva che attraverso lavori importanti come Quadri per orchestra o Musica reservata per archi o l’opera Anton, arriva a riguardarci oggi con La memoria perduta...
"Il clamoroso non incominciar neppure" Diciotto minuti inediti firmati da Manzoni
(...) attenta e un po' cauta l'esecuzione , diretta con accurata consapevolezza da Flavio Emilio Scogna (...)
Recensioni discografiche n° 66
(...) il Concerto grosso n. 1 per due violini, clavicembalo, pianoforte e archi, nel quale Schnittke rivisita - con un misto di ironia e rispetto - la classica forma strumentale sei/settecentesca
Scogna asseconda da par suo l'aspetto anche ferocemente orinico di questa partitura, dirigendo con mano sicura e ottima musicalità l'Ensemble "lI Terzo Suono"...
recensione Schnittke e note dal libretto del Lp Pan PRC S20-56 1987
(...) Questa musica ossessionata dall'ordine e dalla pulizia per misurare palpiti e respiri altrimenti impronunciabili. Ad essi, però, affida, anche, il segreto della propria inafferabile dolcezza. (Dino Villatico)
note di presentazione del cd Scarlatti Classica MZQ 73771
(...) In altre parole c'è oggi una musica di cui quella di Scogna è rappresentativa che non fugge sperimentalmente in avanti, nel futuro, né si rifugia pigramente nel passato, ma propone un presente musicale per così dire musicalmente dinamico nel muoversi tra passato e futuro per formulare una musica presente opposta a quella della revisionistica cultura dominante...
Intervista
(...) Il Suo linguaggio, definito in passato come situato al di fuori delle ideologie, è andato occupando nel panorama compositivo recente una sua precisa posizione (...)
Burattini e poesia in onore di Berio
(...) bravissimi i giovani strumentisti dell'Accademia Bizantina di Ravenna nata nell'83 con un repertorio che va dal barocco a oggi, sempre però molto attenti al mutare delle sonorità secondo epoche e stili. E bravo Scogna, preciso e accurato in ogni dettaglio. Successo entusioastico per tutti.
Quando il regalo è una composizione
(...) Bravi tutti: dal direttore Scogna a Carnini (...)