TESTIMONIANZE
Luciano Berio (dalle note di presentazione del disco RCA RL 71140) 1986
“Flavio Scogna: un musicista che contribuisce responsabilmente- e quant’altri mai- al clima variegato della giovane musica italiana”
Michelangelo Zurletti (dalle note di presentazione del disco RCA RL 71140) 1986
…difficile trovare attrazioni altrove: il piacere di narrare sembra estinto. Pure, talvolta lo troviamo. In Scogna, per esempio. Trentenne, ligure, direttore oltre che compositore, Scogna è uno dei giovani compositori più eseguiti…I materiali qui ordinati testimoniano una tensione lavorativa e un gusto artigianale che a sua volta testimonia la natura del debito verso quel grande artigiano che è Berio, in più c’è un gusto per polifonie chiare, il canone e i giochi contrappuntistici che affondano nella storia fiamminga.
Massimo Mila (da La Stampa 22/10/1987)
…Devo dire che quando avevo appreso che argomento dell’opera fosse la morte di Webern, m’era quasi venuto un accidente…un dramma di realismo e di suspense tali che Cavalleria rusticana al confronto fa ridere…Sotto questa trama recitata e mimata scorre una partitura del tutto autonoma, che permette di individuare in Scogna un compositore moderno assai preparato e promettente. Se la dirige lui stesso con efficacia e sicurezza.
Dino Villatico (dalle note di presentazione del disco Edipan S 20-56 1987)
…Le pagine riunite in questo disco mostrano un’estrema, raffinatissima, stupenda chiarezza di scrittura. Ogni nota segnata sui pentagrammi sembra colmarsi di tutto il pensiero da cui viene segnata solo come ultima distillazione. Scogna appartiene a quel tipo di musicista che ama dire molto con poco, che non ama smuovere montagne per partorire topolini, anzi più spesso sembra tessere fili di ragno che hanno la consistenza, però, del’argento. Le radici culturali o le affinità possono essere cercate o, che so, Ockeghem o, meglio, Josquin Desprez, oppure, più vicino a noi, in un certo Webern e perfino in taluni segni bouleziani…Questa musica ossessionata dall’ordine e dalla pulizia del contrappunto è una musica che ha bisogno di quell’ordine e di quella pulizia per misurare palpiti e respiri altrimenti impronunciabili. Ad essi però, affida, anche, il segreto della propria inafferrabile dolcezza.
Sandro Cappelletto (dalle note di presentazione del Cd RCA ccd 3004 – 1992)
Non dovrebbe, considerata l’origine ligure, stupire la pertinente sobrietà dei titoli scelti da Scogna per battezzare i propri lavori. Non aggettivi, né immagini, neppure metafore; una sola parola, invece, densa sempre di storia e di significati…La lettura delle partiture è avvincente: non c’è, quasi, battuta priva di segni d’espressione, immune da voluti effetti timbrici. Un vocabolario antico si coniuga ad una ricerca tutta contemporanea sulle possibilità, evidentemente non ancora del tutto esplorate, degli strumenti. Ma appaiono, frequenti, altri tuffi all’indietro: il racconto volentieri piega verso le linee del contrappunto, inteso come noto, sicuro orizzonte entro il quale condurre e rischiare le audacie dell’invenzione strumentale. Perfettamente conosciute e dosate da chi, all’attività compositiva, affianca il lavoro di direzione, con esiti rilevanti, sia per i più enigmatici tra i classici (Schubert, ad esempio), sia quando affronta partiture inedite…
Della Couling (Opera Now -March/April 2003)
My drastic advice to Scogna would be to get out, or at least to take his wares to another market. He has talent, but it needs to be tried and tested in a major arena, where talent is genuinely to main criteroin, and criticism is motivated by concern for standards…I wish him the success he deserves.
Così Pergolesi fece sentire antichi perfino i francesi
(...) Una magistrale secuzione della Serva Padrona è dovuta adesso a Flavio Emilio Scogna e a due eccellenti cantanti, Benetti e Nisi. Scogna ha affrontato la partitura con cura raffinata e filologica, risolvendo, ad esempio, i recitativi sul basso continuo con una aderenza presiosa e sapiente nella scelta degli strumenti, assecondando le elganti e pregnanti modulazioni dei diversi sentimenti, così tipiche di Pergolesi (...)
Flavio Emilio Scogna, un musicista completo
(...) L’elenco delle prime assolute è lunghissimo, a dimostrazione dell’impegno costante di Scogna nel valorizzare la musica d’oggi, un elenco diversissimo per gli stili compositivi, evidentemente Scogna è bravo non solo a padroneggiare tecnicamente partiture d’impianto differente, ma anche a entrarvi dentro emotivamente, a partecipare all’atto comunicativo. Le prime esecuzione riguardano Maestri storici quali
Petrassi, Berio, Clementi, Donatoni, Pennisi e ancora Vandor (...)
Prove generali di fine millennio
(…) La straordinaria e toccante interpretazione di Flavio Emilio Scogna e di Alda Caiello, due tra i maggiori interpreti del nostro tempo (...)
La lettura di Scogna ci restituisce pienamente la Sinfonia di Górecki nel modo in cui egli stesso l’aveva pensata, con i suoi tempi ed i suoi respiri originali, senza temere la lunghezza, anzi immergendosi in essa e togliendo così tutto il contorno di retorica e di appesantimento che aveva caratterizzato precedenti interpretazioni.
L'evoluzione della musica del '900
(...) Il concerto, come già detto, era diretto da Flavio Emilio Scogna, direttore principale dell’Ensemble Contemporaneo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il quale ci sembra che abbia dato all’esecuzione tutto l’impegno necessario per mettere in risalto le qualità specifiche della musica eseguita sia in termini di contenuto che di colore e di ritmo, riuscendoci perfettamente. Una menzione anche per la pianista Silvia Cappellini Sinopoli felicemente integrata in tutto il contesto dell’esecuzione. Serata conclusasi da un buon successo di pubblico che ha dimostrato il continuo progresso (...)
La parola al compositore
(...) L'estrema coerenza di Scogna,l la linearità del tragitto compositivo rendeno ardimentoso selezionare un titolo tra i molti encomiabili (...)
LOCANDINE
L'Arpa Magica - Prix Italia Rai 1998
La Memoria Perduta - cd rom
Konzerthaus Wien 1988
Premio De Sica - 2013
Selezione parziale bibliografica
Gian Carlo MENOTTI (1911-2007)
"Immediately we are in a different world from The Medium, with a jovial, decidedly comic orchestral introduction, complete with lots of jokey “wrong notes” from the bassoon. Flavio Emilio Scogna paces this perfectly, and the 22 players of his Italian Philharmonic Orchestra respond with pleasing levity, in particular a disarmingly attractive oboe solo played by Fabrizio Oriani"
BARTÓK Divertimento GHEDINI Violin Concerto
"Still, I liked the sense of hushed expectation that Flavio Emilio Scogna achieves in the Molto adagio second movement and he directs well-judged performances of the other two works programmed."
Il meglio del 2021 visto da OperaClick
Dittico: The Telephone / La serva Padrona
Un inedito dittico, due titoli solo apparentemente distanti tra loro. The Telephone, di Gian Carlo Menotti scritta nel 1947, e La Serva Padrona, intermezzo per musica e capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi, del 1733.
Due opere buffe, che trattano entrambe dell’amore in maniera comica, avvalendosi entrambe di un terzo incomodo: il telefono, in Menotti, il servo muto, in Pergolesi.
Vivremo una sorta di flashback, compiendo un vero e proprio salto indietro nel tempo che dal ‘900 ci porterà fino al ‘700. Cristian Carrara Direttore Artistico, Flavio Emilio Scogna Direttore D’orchestra, Jacopo Fo Regista, Giulia Bolcato Soprano e Filippo Polinelli Baritono.
Aucassin e Nicolette
..."Il direttore d’orchestra Flavio Emilio Scogna ne ha saputo valorizzare la ricchezza timbrica, le sfumature dinamiche, gli incantevoli slanci lirici, i passaggi descrittivi; la parte vocale, anch’essa complessa non tanto per il declamato continuo solo a tratti interrotto da spunti tematici, ma soprattutto per la difficoltà di rendere con una sola voce il dialogo di più personaggi e la narrazione, è stata valorizzata anch’essa dalla diversa vocalità delle tre interpreti."...
Gian Carlo Menotti
(...) Sous la baguette de Flavio Emilio Scogna, les sept solistes enthousiastes sélectionnés lors de la Raina Kabaivanska Masterclass à Modène démontrent une belle maîtrise de ce répertoire en perpétuel dialogue avec l’orchestre (...)
Un compositore da non dimenticare
(...) la concertazione delle due diverse partiture di Menotti ha visto al presenza sul podio della duttile Orchestra Filarmonica Italiana, il maestro Flavio Emilio Scogna che ha reso alla perfezione i colori e i momenti drammatici della musica di Giancarlo Menotti.
Al termine tutti i protagonisti sono stati, giustamente, festeggiati dal pubblico insieme a Raina Kabaivanska (...)